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ITINERARI: Dalla Costa Smeralda ad Alghero passando per Sella&Mosca

ITINERARI: Dalla Costa Smeralda ad Alghero passando per Sella&Mosca

Autore: Nostra inviata Susanna Schivardi
Data: 11/07/2014 11:37:54

Soffia il maestrale da tre giorni e la vacanza sembra rovinata. Avvicinarsi alla spiaggia è impensabile, l’unica alternativa è addentrarsi nell’entroterra e scoprire di che cosa è fatta la Sardegna.

Luogo magico e crocevia di popoli, la Sardegna oltre alle sue spiagge mozzafiato, è anche terra di tradizioni e culture differenti. La strada che dalla Costa Smeralda, a nord dell’isola, porta ad Alghero, la SS597, è già un esempio della sua natura indomita e incontaminata. I forti arbusti si spalmano su un territorio brullo e abituato all’azione sferzante del vento. Ai lati della carreggiata enormi vigneti a terrazza, con piante molto basse, prendono il posto delle distese gialle che si alternano ad una macchia mediterranea inconfondibile: i tronchi intagliati su tutta la loro estensione a ricordare che questa è anche la terra del sughero.

In alcuni tratti il paesaggio ricorda le larghe distese inabitate di Cipro, con bar e autogrill che sembrano chiedere ai viandanti un passaggio in autostop. Sul ciglio della Statale, nei pressi di Codrongianos, a circa 60 chilometri da Olbia, si incontra una Basilica romanica del XII secolo, la Santissima Trinità di Saccargia, che col suo campanile inneggia ad un’epoca lontana, nel mezzo del nulla che la circonda, ricorda i viandanti e i pellegrini che nel Medioevo attraversavano i continenti a piedi.

Dopo un’ora e mezza di viaggio, si arriva ad Olmedo, località priva di qualsiasi attrattiva e che desta curiosità per la solitudine tracotante che trasuda dalle sue strade. Non ci sono un bar, un ristorante aperti, le case serrate e nessuno che passeggia. Eppure sono le 4 di pomeriggio del 10 Luglio. Dopo Olmedo, prima di arrivare ad Alghero, è un altro il luogo che suscita curiosità.

I cartelli lo annunciano già ad un chilometro di distanza, è l’azienda vinicola più famosa dell’isola e una delle più importanti d’Italia, la Sella&Mosca, una mastodontica struttura recintata, quasi a distanziarla dall’aridità del terreno circostante. File infinite di vigneti perfetti, attraverso cui un vialetto conduce all’Enoteca punto vendita e alle cantine. Una degustazione di vini pregiati all’interno: Marchese di Villamarina, Sauvignon in purezza, Monteluce bianco da dessert, Medeus rosso, una combinazione di Carignano, Cannonau, Cabernet Sauvignon e Merlot. Per terminare un delizioso e profumatissimo AngheluRuju, passito rosso dal vago sentore di cannella e mallo di noce, prodotto in quantità limitatissima.

Premio Cantina dell’anno e per la tredicesima volta Bicchieri 2013 sono solo alcuni dei riconoscimenti che annovera Sella&Mosca. Dal 1899, anno in cui è nata, l’azienda eccelle in qualità nel settore. Le cantine e la barricaia raccontano la sua lunga tradizione: l’antica cantina è del 1903, utilizzata in parte anche adesso per le grandi botti in cemento e sfruttata soprattutto per le botti di barrique, rovere francese, utilizzate per l’affinamento dei vini. Nella seconda cantina sono visibili i grandi tonneau, in legno di Slavonia, per ulteriore affinamento del Cannonau e dell’AngheluRuju.  

La cantina sorge su una falda acquifera, sfruttando l’acqua per mantenere costante la temperatura della fermentazione delle uve. Nonostante l’avvento della fillossera, parassita che ha distrutto gran parte dei vitigni in tutto il mondo nel  1800, la Sella&Mosca è l’unica a produrre il Torbato, vitigno autoctono sardo e unico sul territorio nazionale.A finire, il Museo dedicato all’azienda e ai suoi padri fondatori (tra cui compare il nome di Quintino Sella, il fu Ministro delle Finanze in Italia), con le pareti ricoperte da 4000 bottiglie, di vetro più resistente per evitarne il cedimento, accatastate una sull’altra all’interno di nicchie. Le tonalità dei verdi e dei gialli, l’aroma del vino nelle botti che trasudano dedizione e passione, fanno da cornice ad un’insolita giornata lontana dagli spruzzi delle onde e dal sole prepotente di questa terra selvaggia, la Sardegna nascosta e solitaria che racchiude in sé millenni di storia.

 

 



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